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11/10/2012 - Test di Coggins: scaduti i due anni

Anemia Infettiva degli Equini. Attualità e prospettive di controllo a sei anni dalla sorveglianza pianificata


Il 18 Settembre scorso, trascorsi i due anni di validità, è naturalmente decaduta l'Ordinanza Ministeriale che prevedeva l'obbligatorietà del test sugli equini. L'Ordinanza al momento non è stata rinnovata dal Ministero della Salute e quindi al termine dei due anni dall'entrata in vigore non produce più effetti, almeno sino all'immissione di nuove indicazioni in merito. E' stato anche questo l'argomento del convegno dal titolo "Anemia Infettiva degli Equini. Attualità e prospettive di controllo a sei anni dalla sorveglianza pianificata", che si è tenuto lunedì scorso presso il Ministero della Salute e a cui hanno partecipato i massimi esperti della materia da tutto il mondo. L'importante meeting scientifico è stato organizzato dall'Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana che ospita il "Centro di Referenza Nazionale per l'Anemia Infettiva Equina" (http://195.45.99.82:900/) diretto dal Dr. Gianluca Autorino, membro della Commissione Veterinaria FISE. Nell'occasione sono stati presentati gli esiti delle più recenti ricerche inerenti l'Anemia Infettiva Equina (AIE) e gli esiti epidemiologici dei controlli svolti negli ultimi sei anni dal Sistema Sanitario Nazionale. Il Direttore Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, Dr.ssa Gaetana Ferri, ha fatto il punto sulla situazione in Europa e nel Mondo ricordando che l'Italia è l'unico Paese ad avere un piano di sorveglianza per tale malattia. La FISE, rappresentata dal Col. Adriano Sala e dal Dr. Gianluigi Giovagnoli del Dipartimento Veterinario, ha espresso adesione all'idea emersa in occasione dal convegno, in merito ad una possibile compartimentalizzazione delle zone più a rischio su cui continuare la sorveglianza. Ciò limiterebbe in modo molto significativo (nell'ipotesi di una nuova ordinanza ndr.) l'area su cui continuare a svolgere i prelievi, riducendo, quindi gli oneri relativi a tali analisi per tutti gli utenti ora presenti in aree valutate non a rischio.