Pony novità
06/09/2010 - L’Umbria fa incetta di medaglie nelle discipline emergenti


 
Si sono appena concluse le Ponyadi 2010 - i Giochi della Gioventù degli sport equestri - in programma dal 2 al 4settembre a Roma


Al Centro equestre federale dei Pratoni del Vivaro di Rocca di Papa. Sono sfilati in campo centinaia e centinaia di giovani atleti per la variopinta cerimonia di apertura, che è sempre fonte di una grande emozione, perché fa pensare ad una piccola olimpiade. La manifestazione, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, rappresenta l'appuntamento più importante dell'anno per i giovani atleti tra i 4 e i 14 anni, che in sella ai loro pony hanno gareggiato nell’ambito delle tantissime discipline previste (dalle più note come salto ostacoli, dressage e completo alle più spettacolari e interessanti, come attacchi, volteggio, gimkane, pony games, horseball, equitazione americana con la Gimkana Western).
Ed è proprio grazie a queste discipline meno note, quelle cosiddette “emergenti”, che l’Umbria ha raccolto i maggiori successi: tre ori e un argento rispettivamente nel Volteggio - Cat. L (Isabella Spillantini e Aurora Galvani) e nelle categ. Allievi, Esordienti e Pulcini dell’Horse Ball. Incontenibile la felicità delle responsabili dei due settori, Antonella Piccotti e Claudia Farrattini, convinte dell’enorme valenza educativa di queste attività giovanili, volte a socializzare, a mettere pienamente in pratica le varie abilità raggiunte nella relazione con il cavallo e con gli altri partecipanti all’attività, nel rispetto e aiuto reciproco, consci dei propri limiti o pronti a mettersi in gioco, supportati dall’entusiasmo del gruppo.
E’ soprattutto in queste discipline, infatti,  che molti giovani atleti possono esprimersi maggiormente, poiché non sono richiesti pony con doti eccezionali e sono i ragazzi i veri protagonisti delle competizioni.
Altro apprezzamento particolare va al dressage, disciplina ancora poco praticata dai giovani umbri, che finalmente ha visto la partecipazione di una intera squadra e non solo di atleti individuali, segno inequivocabile di una maggiore attenzione verso questa specialità.